Storie del Branco
Eccomi a voi: io sono Krepta...
Primo Libro: "Wolfspirit" https://www.wattpad.com/story/11213892-wolfspirit
Secondo Libro (in elaborazione): "Wolfspirit 2: Il Branco Luna" https://www.wattpad.com/story/19619722-wolfspirit-2-il-branco-luna
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Thalon e la tua vita...
Libro: "Wolfspirit 2:Il Branco Luna" https://www.wattpad.com/story/19619722-wolfspirit-2-il-branco-luna
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Ecco a voi Aki...
Nata durante una tempesta di ghiaccio, Aki perse i suoi genitori a causa degli umani. Era solo una cucciola…e infatti non sopravvisse. Gli alberi ghiacciati ebbero pietà per lei e mandarono il loro respiro gelato che si mescolò alla luce della luna trasformandola in demone:la sua pelliccia diventò bianca a causa del ghiaccio,le zone nere indicano la notte,le parti “luminose” rappresentano la luna ed i disegni in rosso i punti in cui fu ferita dagli umani. Da sola imparò a cavarsela col solo aiuto delle sue forze e imparò tutte le proprietà di piante e arbusti. La stessa notte in cui Aki diventò un demone fece una promessa alla foresta:di proteggerla a costo della sua vita. Un po di anni dopo incontrò una coppia di lupi. Uno di loro,Thalon, era ferito e Aki mostrò le sue abilità di curatrice e raccontò la sua storia, venne soprannominata dalla capobranco, Krepta, “il demone bianco”.
Rekla racconta la sua storia...
"Lupa forte e vigorosa, con straordinarie abilità guerriere.Possiede la forza di 100 lupi e il suo morso non perdona"
Io non ho una storia...ogni lupo ne ha una, dalla più banale, alla più complicata...ma non io. Non so da dove vengo, ne posso raccontare di aver avuto un infanzia felice. L'anima di qualsiasi essere è costituita da ricordi ed emozioni...la mia no. Non provo ne gioia ne affetto, ne tristezza ne dolore...solo un infinita rabbia verso questo mondo che mi ha privato di tutte le cose banali, ma tutte cosi maledettamente importanti... La mia è un anima vuota e scura,che non ha mai conosciuto ne amore ne affetto e si è modellata in modo irreversibile. Nonostante Krepta e Thalon, i mie due capibranco, confidino pienamente nelle mie potenzialità e nelle mie straordinarie doti guerriere...mi sento sola...sola come non mai. Guardo gli altri lupi, felici e pieni di vita, e li invidio. La mia anima è morta nel momento in cui sono nata, perchè al mio risvegio con me non c'era...nessuno. Conosco solo la freddezza e l'insensibilità, e per questo tutti i lupi tendono ad allontanarsi da me. Sono stanca...stanca ...nonostante sia ancora molto giovane...stanca di tutta la mia vita...stanca di...tutto.
La dea Ammy...
Tanti anni fa il Mondo fu invaso da creature mostruose. Così la protettrice degli alberi richiamò Amaterasu, la dea del Sole e madre di tutte le cose presenti sulla Terra. La fece incarnare in un maestoso lupo bianco, con alcune striature rosso fuoco. Le diede lo "Scudo Divino", l'arma più potente esistente. La lupa imparò anche delle tecniche usando il "Pennello Celestiale". Con quel pennello si poteveno fare un sacco di cose, come far piovere e far diventare notte. Affrontò tantissime avventure insieme al suo amico Issun. Salvò il Mondo e le creature che ci vivono. Un giorno, dopo aver sconfitto il male, incontrò Krepta e Talon, i capobranco del Branco Luna, e raccontò loro la sua storia. Così Amaterasu, o Ammy, entrò nel branco. Fu soprannominata "Zanna Divina" e diventò una guerriera.
Gunnar ed Amaterasu...
Gunnar è l'ultimo discendente della stirpe dei Lupi di Ghiaccio. Questa stirpe un tempo comandava le Montagne Innevate, le montagne più alte della Terra. Un giorno fu sterminata da un gruppo di bracconieri che erano riusciti ad arrivare in cima. Gunnar scappò e si rifugiò in una grotta nei pendii della montagna. Era ancora piccolo, me era molto forte poiché era stato allenato da quando aveva pochi mesi. Un giorno, vicino alla grotta, passarono dei lupi di un'altra stirpe: quella del Vento. Il capobranco vide il lupo e lo prese nel suo. In quel branco c'era un mago che dava dei poteri ai lupi. Gunnar andò dal lupo e gli chiese se poteva dargli i poteri della stirpe dei Lupi del Vento che erano rinchiusi in una bottiglia. Il mago non volle darglieli poiché nessun lupo di un altra stirpe poteva avere due poteri. Gunnar aspettò la notte ed, essendo un lupo molto furbo, prese la bottiglia di nascosto e la bevve. Il suo aspetto cambiò notevolmente: il pelo diventò più lungo e fluttuava nel vento. Era diventato più veloce del vento. Così scappo dal branco e un giorno incontrò Amaterasu in una foresta. Era bellissima e Gunnar si innammorò di lei. Le chiese di quale branco fa parte e lei gli rispose che fa parte del Branco Luna, un branco bellissimo e pacifico. Così Gunnar seguì la lupa. Chiese a Krepta e a Thalon se poteva far prendere del branco e raccontò loro le sue avventure e le sue fughe, così diventò guerriero e compagno di Amaterasu.
Keyra si presenta...
Fin da piccola ero più forte, più agile e avevo una vista migliore degli altri...
Nel mio vecchio branco i piccoli avevano un gruppo tutto loro e dovevano sottostare ad un lupetto antipatico e grande di nome Amter. Un giorno mentre giocavo vicino al fiume io e Amter iniziammo a litigare, poi cominciamo a lottare. Mi immerse più volte la faccia nell'acqua fredda del fiume e capii che oramai c'era solo una cosa da fare...allora, con un colpo improvviso, gli feci perdere l'equilibrio e lo feci cadere...lui sbattè con la testa su un sasso appuntito...a quel punto iniziai a vedere il fiume riempirsi di sangue: l'avevo ucciso.
Gli alpha decisero di esiliarmi dal loro territorio per sempre e se sarei tornata mi avrebbero ucciso.
Ero sola non sapevo dove andare finché non incontrai Sehind che divenne la mia maestra...mi addestrò e si prese cura di me. Un giorno venne colpita da una brutta malattia...non sapevo come salvarla non sono mai stata una buona curatrice.
Mi ritrovai di nuovo sola. Vagai per molto tempo tra le radure, boschi e foreste. Non potevo continuare così...un giorno incontrai un tipo strano che mi disse "se vuoi un posto dove stare, puoi venire con me e avere una casa ma a una condizione devi sottostare ai miei ordini". Avrei fatto qualsiasi cosa per un riparo accogliente quindi accettai entrando così nella " Setta degli Assassini ". Ero già stata una assassina in passato e lo sono anche adesso.
Stanca di uccidere, inscenai la mia morte e dopo mese andai. Credo di non aver mangiato qualcosa di così buono da mesi finché non incontrai il branco Luna che mi accolse con le zampe aperte.
Non pensavo di restare ma cambiai idea quando conobbi meglio i membri del branco e decisi di rimanere. Vista la mia velocità e agilità diventai una vedetta.
Si presenta Hinun...
Io sono Hinun, conosciuto anche come “il guardiano degli inferi” perché è proprio da li che provengo. Molto tempo fa ero un semplice lupo ma una notte qualcosa cambiò. Incontrai un demone. Subito questo mi attaccò, nella battaglia mi privò della vista ad un occhio che persi. Il mio corpo giaceva immobile a terra e fu in quel momento che quel demone si impossessò di me. Ripresi a respirare, mi alzai, divenni più forte...il più forte tra tutte le anime oscure. Con un ringhio venni trascinato negli inferi. Nel mio nuovo regno ero circondato solo da demoni, divenni aggressivo e ostile, ma i miei poteri aumentavano ogni giorno di più...ero il più potente. Un giorno tra le tenebre incontrai un demone bianco. Nello scontro questo riuscì a frenare la mia rabbia con un amuleto che tutt’ora porto al collo. Il nome di quel demone è Aki...la mia amata Aki.
Nyx e la sua vita...
Io sono Nyx la lupa della notte, ero solitaria senza una famiglia e uno scopo. Nella notte in cui sono nata il mio branco era stato attaccato dai demoni. Pochi sopravissero ed io ero stata morsa da un demone superiore anche i miei genitori morirono e l’unica cosa che mi collega ancora a loro sono i due bracciali. Quando mi trovarono ero in una pozza di sangue piena di ferite. Subito notarono che il mio colore degli occhi cambiò dal bellissimo color blu mare al rosso sangue. Avevo acquisito dei poteri dal demone ma questo portò solo tristezza e morte. Nel mio branco tutti mi iniziarono a chiamare figlia dei demoni fino al fatidico giorno che mi cacciarono dal branco. Vagai per molto tempo sola nella foresta cercando un branco ma nessuno mi voleva tutti pensavano che ero maledetta. Un giorno di pioggia stavo guardando la luna è ad un tratto un angelo comparve davanti a me e mi disse: “ Ti regalo una mia lacrima che ti proteggerà e aiuterà a proteggere le persone a cui tieni e così non sarai più perseguitata dalla morte”. Dopo quell’evento viaggiai ancora finché non incontrai Krepta e Thalon che mi accolsero nel loro branco.
Eccovi Birthe...
Sin da piccola sono sempre stata una lupa particolare: indomabile, dal carattere ribelle. Proprio per questo il mio migliore amico mi diede un soprannome: l'impetuosa. Trascorrevamo molto tempo insieme, e non appena qualche lupo straniero ci vedeva ci scambiava per fratelli. Quando combinavo qualche guaio(il che era molto frequente, dato il mio carattere) lui correva sempre in mio aiuto, coprendomi quando poteva. Uno dei miei primi ricordi è costituito proprio dal nostro primo incontro,avvenuto quando io avevo circa due anni. Avevo appena litigato con i miei ed ero corsa nel bosco, nei pressi di una fonte. Il rumore dell'acqua aveva la capacità di rilassarmi, probabilmente era l'unica cosa in grado di fare ciò. Improvvisamente,sentii un rumore provenire da un cespuglio e per lo spavento feci un balzo indietro, finendo per cadere nell'acqua. Stavo per essere trascinata via dalla corrente quando un lupacchiotto sbucò proprio dal cespuglio misterioso e si gettò nel fiume senza esitazione, per salvarmi. Nel tirarmi fuori però sbattemmo entrambi contro una roccia:io rimediai un taglio sulla zampa anteriore destra, lui uno sul mento. Usciti, mi spiegò che mi teneva d'occhio da un po' di tempo e che mi ammirava per il mio carattere, visto che il suo, come mi spiegò subito, era l'opposto.
Così iniziammo a giocare insieme, a raccontarci le nostre giornate e le storie che inventavamo.
Col passare del tempo, l'amicizia si trasformò in amore. Sentimento che ora odio, dato che ha portato alla morte colui che amavo.
Nello stesso posto dove mi aveva salvata, colui che un tempo era solo un piccolo e timido lupo ma che ora era cresciuto, aveva trovato la morte per proteggermi ancora una volta,questa volta dalle grinfie di un animale temibile: l'uomo. Era la prima volta che ne vedevo uno ed ero curiosa, volevo studiarlo. Per colpa della mia spericolatezza mi ero avvicinata troppo, spaventandolo e rischiando nuovamente di morire. Ma non fui io a ricevere il proiettile, fu il mio amore, intervenuto per intimorire il cacciatore ma senza successo.
Disperata, vagai per alcuni giorni nei territori vicini fino a quando non incontrai Krepta e decisi di entrare nel suo branco. Mi chiese subito come volessi essere chiamata e mi diede un po' di tempo per pensarci. Ma io non avevo dubbi, e la vista della cicatrice mi fece rispondere con ancor più sicurezza: da quel giorno sarei stata Vento Impetuoso.
Oniris e la sua storia...
Nascemmo in una notte strana, io e mia sorella: una notte d'eclissi. Efialtis venne alla luce sotto la Luna di sangue, io nel buio più totale.
Nostra madre, Scatha, era una “vedi nei sogni”, spiava il futuro insomma. Cadeva come addormentata e poi, al suo risveglio, sapeva cose che non avrebbe dovuto sapere. Per questo tutti avevano paura di lei, per questo noi tre non facevamo parte di un branco.
Per questo la nostra tana era lo stesso campo di papaveri in cui Scatha ci diede la vita.
Chiamò me Oniris, e la mia gemella Efialtis in onore degli dei che era convinta la visitassero ogni notte, perchè concedessero anche a noi il dono. Ma così non fu. D'altronde, se gli dei sono perfetti come dicono, perchè mai dovrebbero ascoltare i mortali?
Avevamo gli occhi dorati, senza pupille della mamma, ma le somiglianze finivano li. Il resto immagino, l' avessimo ereditato da nostro padre, ma di lui non so quasi nulla, se non che il nome era Oisin.
Crebbi giocando con Efialtis nascondendoci tra i fiori rossi e rincorrendo le cornacchie fino al grande tasso all' inizio del bosco. La mamma ci aveva vietato di oltrepassare quel vecchio albero, lo sapevamo bene e non le avevamo mai disobbedito. Diceva che era da lì che sarebbero arrivati.
Lei non sbagliava mai.
Accadde troppo presto. Io ed Efialtis avevamo appena compiuto le due primavere. Quella notte lei mi aveva detto di voler scappare dalla mamma, non che non le volesse bene, semplicemente voleva un compagno. Dei cuccioli.
Sapevo che non se ne sarebbe andata senza di me, lei era certa che io avrei capito che sotto le sue affermazioni c' era una sola domanda, una supplica: “Vieni con me, sorella. Vieni con me.”
Ricordo che la guardai con un orecchio alzato e l' altro schiacciato contro il capo, non sapevo che pensare, così mi limitai a fissarla. Efialtis si raggomitolò più vicina a me e si girò a pancia all' aria, a guardare le stelle. Nascosi il muso nel pelo del suo collo e respirai il profumo di erba fresca che emanava, non volevo perderla. Non volevo dover scegliere tra lei e Scatha, che per quanto strana era stata un buona madre, presente, a modo suo.
Mi girai anch' io a guardare la miriade di astri in cielo e la sentii sussurrare:- Lei sa già, Oniris. Lo ha accettato il giorno stesso in cui siamo nate.- fissai i suoi occhi identici ai miei, già consapevoli di ciò che avrei scelto e poi poggiai il capo al suo. -Va bene sorella, verrò con te.- non rispose, ma a me bastava pensare a lei, per sapere che stava sorridendo ringraziando il cielo che ci aveva viste nascere.
Mi svegliai qualche ora dopo. Non c'era Luna, ma che importava? Non c'era neanche alla nostra nascita. Svegliai Efialtis toccandola col muso -La mamma non c'è, meglio muoversi ora.- lei annuì assonnata. Non era una novità che Scatha sparisse di notte, a volte capitava che stesse via anche parecchi giorni prima di tornare con una strana luce in volto.
Ci incamminammo verso il bosco, soffermandoci solo qualche secondo a rimirare per l' ultima volta ciò che per tutta la durata della nostra vita era stato il nostro piccolo mondo. Il tasso era il confine proibito, invalicabile, quasi fosse un portale destinato solo agli dei, eppure lo superammo senza voltarci ulteriormente e ci inoltrammo nel bosco. Dopo pochi passi mi accorsi di due puntini gialli fermi nel buio. Il pelo color carbone della mamma si confondeva alla perfezione con l'ambiente circostante. Scatha non fece nulla, ma di tacito accordo con mia sorella mi avviai verso di lei. Strofinammo i nasi contro il muso nero di nostra madre. Non eravamo più sue.
Ci facemmo lentamente strada in silenzio per circa venti minuti, quando arrivammo in cima ad un dirupo e li vedemmo: un piccolo branco di lupi chiari correre verso il nostro campo di papaveri. Capii che l' avrebbero uccisa, così pregai il vento di portare con se lo spirito di Scatha, di custodirlo, quando mi accorsi che lo stesso vento che con così tanto fervore imploravo, ci soffiava contro, portando il nostro odore agli assassini. Intimai ad Efialtis di correre e lei senza una parola mi seguì. Ci fermammo all'alba, sfinite. I rumori degli inseguitori ci avevano accompagnate per tutta la notte, senza darci un attimo di tregua. Mi lasciai cadere sulla sponda di un ruscelletto capace solo di sollevare di poco la testa per leccare dalla superficie qualche sorsata d' acqua. Mia sorella, accanto a me ansimava stremata. Si appoggiò a me e fece per dirmi qualcosa, quando li udimmo di nuovo. Mi alzai, per continuare, ma lei esitò. Poi riprendemmo assieme la fuga. Saltai giù da un dirupo alto parecchi metri. Mi voltai per cercare la mia gemella ma non la vidi, così mi voltai. Era rimasta in cima a guardarmi. La implorai di saltare, ma lei si voltò e corse contro gli assalitori. L' ultima cosa di lei che sentii fu il suo ululato:- Segui il mio sogno, Oniris!-
Scappai lontano perchè non volevo ascoltare.
Cercai disperatamente l' ultima stella rimasta in cielo, implorandola di far cambiare il vento.
Mi ascoltò. Le stelle ascoltano chi sa sognare, non sono come gli dei.
Il branco non mi trovò mai, fui io a trovarne uno per me, un branco da chiamare casa, non famiglia. La mia famiglia sarà per sempre Efialtis, che ogni notte è con me, come la prima che abbiamo vissuto assieme. Torna assieme ai papaveri, e alla Luna e al rumore di troppi passi fatti in una folle notte, a popolare i miei incubi. E io ogni volta la saluto, gioco con lei e annuso il suo profumo d' erba fresca. E la ringrazio, perchè senza di lei ora non sarei Vento di Stelle.
Angel è qui...
Sono nata in una caverna gelata,dove forse i miei genitori abitavano da tempo. Non ricordo nulla della mia vita,ricordo solo che un bellissimo lupo nero alato di nome Dark si era perdutamente innamorato di me,io lo stesso. Dormivo sempre con lui,cacciavo sempre con lui e soprattutto giocavo sempre con lui. Cinque anni dopo i miei genitori morirono a causa di un attacco di lupi che venivano da territori all'estero;Dark si mise davanti a me ringhiando ferocemente contro un grosso lupo nero e grigio pieno di ferite sul muso e vicino agli occhi. Ad un certo punto il lupo nemico si avventò contro Dark e gli provocò uno squarcio alla gola che sanguinava un sacco. Fortunatamente non era arrivato nella parte respiratoria,altrimenti poteva morire. Io,spaventata,andai a cercare aiuto correndo verso il territorio di Dark,ma vidi anche i suoi genitori circondati da una pozza di sangue e da grossi lupi neri intorno ai defunti che ringhiavano ferocemente per la vittoria. Essi sfortunatamente mi scorsero e m'inseguirono per tutto il territorio. Mentre correvo disperatamente vidi l'anima dei miei genitori nel cielo e subito mi ricordai che avevo il dono delle ali per seminarli. Anche se alcuni di quei grossi lupi le possedevano,potevo dunque scacciarli grazie alla mia agilità. Mi spuntarono due ali d'angelo sul dorzo e mi alzai in volo e solo ad uno gli spuntarono due grosse ali nere simili a quelle dei draghi sul dorso,poi iniziò ad inseguirmi nel cielo azzurro. Cercai di fare capriole tra gli alberi,anche a buttarmi in picchiata per poi risalire subito in alto,ma niente;quel lupo non ne voleva sapere di arrendersi. Allora mi sono nascosta tra le foglie di una grossa quercia,ed il lupo fortunatamente non mi vide e non sentì il mio odore. Mi accostai su un grosso ramo tra la verde chioma e mi ci sdraiai sopra. Delle lacrime caddero sul mio viso;era per Dark. Una settimana dopo sentì un rumore tra le foglie. Pensavo che fosse di nuovo quel grosso lupo che voleva uccidermi. Dopo qualche secondo vidi un piccolo musetto nero che esclamò:"Angel!" ma non in tono cattivo,anzi in modo dolce e gentile. Qualche secondo dopo apparve Dark con le ferite sulla gola rimarginate,anche se c'erano alcune cicatrici sopra di essa. Ci abbracciammo e gli chiesi se i lupi neri se ne erano andati,e lui rispose di sì. Mi ricaddero di nuovo le lacrime sul viso,ma non per tristezza,anzi per gioia. Dark me le asciugò con la sua morbida coda,e mi disse:"Non preoccuparti,è tutto finito". Scendemmo dalla quercia quando vedemmo una lupa marrone con una cicatrice sull'occhio e un lupo nero con dei segni rossi sulla testa e sugli occhi ci chiesero chi eravamo e perché avevamo alcune ferite. Dark raccontò tutto e alla fine mi confessò:"Angel,mi dispiace ma non posso far parte del tuo branco;purtroppo ne ho un altro e non ho potuto invitarti perché sono ammessi solo lupi neri. Ma non preoccuparti,ti ho amato,ti amo e ti amerò lo stesso" e se ne andò. Adesso faccio parte di questo branco e sono fiera che ogni volta che ritorno dalle mie solite "passeggiate" nel cielo gli altri membri mi accolgano a zampe aperte,pronti per curarmi se scontro ostacoli o nemici.
Un ululato, Tao...
Non voglio partire con le solite frasi come “Sono nata...” perchè io per nascere così come mi vedete, in realtà io sono morta … ero una lupa bianca ma ora non è importante perché ora io sono una lupa cresciuta non più la cucciola spaurita di un tempo … una cosa ve la posso raccontare, cioè come sono entrata nel branco, vagavo in una foresta pietrificata coperta da una coltre di nebbia e mi scontrai con Krepta e Thalon che mi presero con loro così incontrai Aki e ora incontro tutti voi che vi siete uniti adesso.
Scoprirete da subito che non sono una tipa molto socievole ma spesso solitaria e taciturna ma sono leale e sincera.
Eden scrive la sua storia...
La storia di Vera...
Wild si presenta...
Pensate sia finita qui? Se si vi sbagliate di grosso.
Allora proseguo, cosi morii per salvare Vera, Nightcore ha una collana ma vi siete mai chiesti quali poteri ha quel ciondolo? Grazie a quel ciondolo ritornai in vita, ritornai da Vera e mi aggiunsi a questo branco, grazie alla creatrice di quel ciondolo che é stata tanto buona con me.
Storia finita.. potete tornare alle vostre tane.
Aela tra di noi...
...in elabirazione...